Albert Mayr. Nato a Bolzano nel 1943, ha compiuto studi musicali (composizione) presso i conservatori di Bolzano e Firenze e la Musikhochschule di Berlino. Molto importante per la sua formazione è stato l’incontro con Pietro Grossi, fondatore dello Studio di Fonologia Musicale di Firenze, con il quale ha collaborato per diversi anni, (dal 1966 al 1969 come assistente del corso di musica elettronica, diretto da Grossi, al conservatorio di Firenze). In quegli anni ha realizzato diversi lavori elettronici raggruppati sotto il titolo Proposte sonore (pubblicate su CD ants).
Nel 1969 ha vinto una fellowship del Canada Council per lavorare negli studi di musica elettronica delle università di Toronto, McGill (Montréal) e Simon Fraser (Vancouver), dove conobbe R. Murray Schafer e incontrò il critico d’arte Henry Lehman che lo portò ad interessarsi del tema del tempo da un’angolazione estetica.
Ritornato in Italia nel 1973 succedette a Grossi come docente di musica elettronica a Firenze, posizione tenuta fino al 1991 e abbandonata in seguito a contrasti non sanabili con il ministero della Pubblica Istruzione. Durante quegli anni ha realizzato lavori elettronici e mixed media, oltre a performances ed installazioni basate sull’interazione con ritmi e suoni ambientali. Con i suoi studenti ha tenuto numerosi concerti di musica sperimentale in diverse città italiane e, nel 1974/75, eseguito interventi sonori nell’ospedale pischiatrico di Volterra.
Durante la permanenza in Europa del team del World Soundscape Project, diretto da Schafer, nel 1975 per il progetto dei “Five Villages” ha collaborato alle ricerche sul villaggio italiano, Cembra. Il coinvolgimento nel tema del paesaggio sonoro, sul quale ha lavorato a livello teorico, artistico e divulgativo, è sfociato, nel 1977, nell’organizzazione dei cicli “Suono/Ambiente” a Firenze e Milano, e nell’1999, nell’avvio della sezione italiana del Forum Klanglandschaft – Forum per il paesaggio sonoro, di cui è stato coordinatore fino al 2009.
Parallelamente ha intensificato l’attività di ricerca e sperimentazione sul tempo in direzione di una possibile gestione estetica del tempo quotidiano (Time Design), realizzando, tra l’altro, il documentario Von Zeiten und Leuten: am Beispiel Sarntal (1985) La lettura dei testi dei teorici medioevali della tradizione pitagorea lo ha portato ad occuparsi degli studi armonicali e a realizzare alcuni lavori su questa linea (Calendario armonico, Hora Harmonica (CD ants), Dies Harmonica, Il Percorso Armonico) .
Nel 1998/2001 ha fatto parte del gruppo di studio su spazio/tempo del Deutsches Institut für Urbanistik (Berlino).
I suoi lavori sono stati eseguiti in numerose rassegne in Europa e Nordamerica. Ha pubblicato numerosi saggi sui temi della musica e dell’arte sperimentale, del paesaggio sonoro e dell’estetica del tempo, e curato i volumi L’ascolto del tempo: musiche inudibili e ambiente ritmico (con A. Colimberti e G. Montagano), Firenze 1995, e Musica e suoni dell’ambiente, Bologna 2001.
Fa parte della International Society for the Study of Time ed è socio onorario del Forum Klanglandschaft e del Südtiroler Künstlerbund.
Nel 2010 ha ricevuto il Premio CEMAT per la musica, nel 2012 il Prix Giuseppe Englert.